Una distesa di 200 croci celtiche nella mattinata di sabato 1 novembre è comparsa alle pendici del santuario dei Caduti del Monte San Martino. Davanti ad esse, una croce più grande con la svastica e uno striscione con la scritta “Guerriero d’Europa risorgi”.
Sul blitz, opera di un gruppo di neofascisti noto alle cronache, sono in corso indagini. A questo link l’articolo pubblicato dal Fatto Quotidiano:http://bit.ly/1xaivEs
Riporto sotto le reazioni dell’Anpi provinciale di Varesee della CGIL di Varese. Rimando anche alla mia riflessione sull’ANPI e il suo doppio ruolo di “casa degli antifascisti” e coscienza critica della società civile: http://www.antoniopizzinato.it/?p=300
I COMUNICATI DELL’ANPI E DELLA CGIL
L’ Anpi Provinciale di Varese denuncia il grave fatto infamante scoperto stamattina a lato della chiesetta di San Martino in culmine, sopra Duno. Il luogo sacro di per sé è stato reso ancora più sacro dalla battaglia svoltasi il 13-14-15 novembre 1943 e qui giacciono le spoglie di quei ragazzi e uomini partigiani che hanno sacrificato la loro vita per un ideale di giustizia e di libertà. In quei giorni, militi tedeschi e fascisti salirono la montagna per cercare di annientare la resistenza partigiana comandata dal Colonnello Carlo Croce.I partigiani difendevano la loro patria e i tedeschi con i fascisti invadevano il nostro suolo per calpestare i diritti di libertà e democrazia a cui aspiravano gli oppositori del regime. Dopo anni di dittatura fascista e dopo l’8 settembre il gruppo Cinque Giornate del San Martino, comandato dal Colonnello Croce, fu pioniere della lotta partigiana. Fu la prima battaglia partigiana e nonostante la disfatta inevitabile per la disparità di forze, rimase un esempio seguito da molti. Sono trascorsi settantuno anni da allora, tanti partigiani sono morti per cercare di far tornare democrazia e libertà in questo nostro paese. Malgrado questo, dobbiamo ancora vedere rigurgiti fascisti e nazifascisti. La nostalgia verso quella dittatura è di per sé vergognosa. Anpi Provinciale invita le istituzioni tutte a vigilare affinché atti infamanti di questo stampo fascista non debbano più accadere”.
Cgil: rune, atto ignobile
“A seguito del grave e ignobile atto compiuto presso il santuario dei Caduti del San Martino, dove si svolse tra il 13 e il 15 novembre 1943 la battaglia in cui partigiani varesini sacrificarono la vita per dare a noi tutti libertà e democrazia – si legge nella nota del sindacato – la segreteria della Camera del lavoro territoriale di Varese esprime una ferma condanna per l’oltraggio e la grave provocazione di chiara matrice neofascista che offende la coscienza dei lavoratori e dei cittadini antifascisti e democratici”.