- Al Senato avviato l’esame delle proposte di legge
- Sentenza Eternit: fissata l’udienza in Cassazione
Attuare le leggi, realizzare la tutela dei lavoratori, dei cittadini e dell’ambiente dall’amianto sono gli obiettivi di tre proposte di legge di cui, lo scorso 5 novembre, la Commissione Lavoro del Senato ( * vedi testo resoconto nella nota allegata in coda) ha avviato l’esame. Contemporaneamente alcuni deputati hanno presentato degli emendamenti alla Legge di stabilità (la Finanziaria 2015) per assicurare i necessari finanziamenti da destinare alla realizzazione di misure per eliminare l’amianto e tutelare la salute dei lavoratori e dei cittadini.
Nel mondo l’amianto causa oltre 120.000 morti all’anno; in Italia i morti per mesotelioma e malattie provocate dall’amianto sono oltre 1.000
l’anno ed è previsto il picco per il 2.025. Intanto il “Piano nazionale amianto”, definito nel 2012 dalla 2a Conferenza nazionale amianto, tenutasi a
Venezia, non è ancora stato approvato per la mancanza di finanziamenti adeguati , a partire da quelli per le bonifiche.
E’ bene ricordare che, nel nostro Paese, le prime lotte per l’eliminazione dell’amianto – la fibra Killer – sono partite all’inizio del secolo scorso con gli
scioperi, nel 1904, dei lavoratori della miniera e cava d’amianto di Ballangero . Scioperi che nel 1906 portarono a un processo e a una sentenza del Tribunale di Torino, con la quale si dichiarava l’amianto nocivo alla salute dei lavoratori e si condannava l’azienda.
Nel nostro Paese la mobilitazione dei lavoratori e dei cittadini, a partire dagli anni Settanta si trasformò in scioperi, manifestazioni, in particolare in
Piemonte, nel Friuli-Venezia Giulia; dall’Eternit di Casale Monferrato,alla Fincantieri di Monfalcone, dalla Breda di Sesto, a Porto Marghera. Nel 1992
portò al presidio – giorno e notte – in Piazza Montecitorio davanti alla Camera dei Deputati, sino a quando si approvò la legge 257/92 che vieta
l’uso, l’estrazione, la lavorazione e la commercializzazione dell’amianto. Stabilì altresì le norme per l’eliminazione della fibra killer, la bonifica dei luoghi di lavoro, degli stabili pubblici e privati, la tutela della salute dei lavoratori ex-esposti e dei cittadini.
Sono passati oltre vent’anni e ancora non si sono attuate tutte le misure previste da quella legge compreso il risarcimento alle vittime ed ai familiari.
Le proposte di cui si è avviato l’esame alla Commissione lavoro della Camera dei Deputati prevedono una serie di misure: dal Fondo per le vittime dell’amianto, a quello per il risanamento dei luoghi pubblici e privati, la costituzione delle “Commissioni Regionali AMIANTO”, prestazioni sanitarie, il Testo unico sull’amianto.
Mentre gli emendamenti sul Piano di stabilità, tra l’altro, prevedono il finanziamento per l’approvazione del “Piano nazionale amianto”. (I testi delle proposte di legge si possono consultare su Senato-disegni di legge )
E’ importante – desidero sottolinearlo – la decisione, assunta dalla Commissione lavoro del Senato -di avviare un programma di audizioni delle
Organizzazioni sindacali, imprenditoriali e delle Associazioni vittime – ex esposti, esperti e ricercatori, audizioni per raccogliere osservazioni e proposte sulle proposte di legge all’esame.
E’ indispensabile una mobilitazione nazionale, affinchè il Parlamento arrivi all’approvazione delle proposte presentate e assicuri i necessari finanziamenti. Importante, a tale riguardo, è l’Assemblea generale unitaria, convocata per il prossimo 21 novembre a Casale Monferrato.
- ROMA MERCOLEDÌ 19 NOVEMBRE: UDIENZA
- CORTE DI CASSAZIONE SU SENTENZA ETERNIT
Contemporaneamente – sempre sull’amianto – a Roma mercoledì 19 novembre, si svolgerà la prima udienza, presso la Suprema Corte di Cassazione (Sezione prima) per l’esame del ricorso presentato dalla Eternit alla Sentenza della Corte d’Appello di Torino del 3 giugno 2013, con la quale si aumentò la condanna di Stephan Schmidheiny (Eternit) a 18 anni di reclusione per il reato di disastro doloso (ex articolo 434 del c.p.).
Unitariamente i sindacati CGIL-CISL-UIL e le Associazioni ex esposti e familiari vittime amianto, organizzano lo stesso giorno un presidio a Roma in Piazza Cavour – di fronte al Palazzo di Giustizia – a sostegno della conferma della sentenza della Corte d’appello. L’importanza di questo appuntamento travalica i confini dell’Italia, proprio per il significato e la risonanza sovranazionali avuti da questa sentenza.
Antonio Pizzinato, Milano 14 novembre 2014
* SENATO DELLA REPUBBLICA
Legislatura 17ª – 11ª Commissione permanente – Resoconto sommario n. 112 del 05/11/2014
IN SEDE REFERENTE
(8) CASSON ed altri. - Norme a tutela dei lavoratori, dei cittadini e dell’ambiente dall’amianto, nonché delega al Governo per l’adozione di un testo unico in materia di amianto
(631) SCILIPOTI. - Modifiche al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di eliminazione dell’esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni, all’amianto e alle altre sostanze dannose per la salute nei luoghi di lavoro
(1268) Ivana SIMEONI ed altri. - Disposizioni per il recepimento della direttiva 2009/148/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 novembre 2009, sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con un’esposizione all’amianto durante il lavoro, nonché modifica all’articolo 47 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, fatto proprio dal Gruppo parlamentare Movimento 5 Stelle, ai sensi dell’articolo 79, comma 1, del Regolamento
(Esame congiunto e rinvio)
Introducendo l’esame congiunto, la Presidente relatrice SPILABOTTE (PD) rileva che l’Atto Senato n. 8 concerne la disciplina di vari profili dell’esposizione all’amianto e contiene anche (all’articolo 12) una delega al Governo per l’adozione di un testo unico in materia. Dà quindi conto dei contenuti dell’articolato del disegno di legge, evidenziando che l’articolo 1 reca le nozioni dei lavoratori e dei cittadini esposti o ex esposti all’amianto, mentre l’articolo 2 istituisce presso l’INAIL un Fondo per le vittime dell’amianto, le cui prestazioni sono aggiuntive rispetto all’eventuale rendita liquidata dall’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali; per le prestazioni erogate in favore dei superstiti, il Fondo eroga una somma pari alla differenza tra la misura ordinaria della prestazione a suo carico e l’importo della predetta rendita. L’articolo 3 istituisce un Fondo nazionale per il risanamento degli edifici pubblici e del naviglio militare, ai fini del finanziamento degli interventi per l’eliminazione dei rischi per la salute pubblica derivanti dalla presenza di amianto nelle suddette strutture. Il provvedimento inoltre, nell’introdurre alcune agevolazioni tributarie, demanda ad un decreto ministeriale la definizione delle modalità di accertamento e segnalazione alle competenti aziende sanitarie locali dello stato di conservazione degli immobili contenenti amianto. L’articolo 5 reca modifiche alla normativa sui benefici pensionistici in favore dei lavoratori esposti all’amianto, mentre l’articolo 6 riconosce in favore dei lavoratori esposti ed ex-esposti all’amianto il diritto a fruire gratuitamente di forme di monitoraggio sanitario, nonché, in caso di manifestazione di patologie correlabili all’amianto, di servizi sanitari di assistenza specifica. Il provvedimento, inoltre, modifica la disciplina della commissione per la valutazione dei problemi ambientali e dei rischi sanitari connessi all’impiego (articolo 7), prevede lo svolgimento, con riguardo alla sicurezza ambientale e sanitaria in materia di amianto, di una conferenza nazionale triennale e di una conferenza annuale in ogni regione (articolo 8), attribuisce ai lavoratori ed ai cittadini esposti o ex esposti all’amianto il diritto all’assistenza legale gratuita (articolo 9), dispone la promozione di una campagna di informazione sulle patologie e sui diritti previsti per i lavoratori esposti ed ex esposti all’amianto (articolo 10). L’articolo 11 prevede l’istituzione, la composizione e le finalità di una commissione regionale sull’amianto per ogni regione, mentre l’articolo 12 delega il Governo all’adozione di un testo unico delle norme legislative sull’esposizione all’amianto.
Quanto all’Atto Senato n. 631, la Presidente relatrice evidenzia che esso propone modifiche delle norme sulla sicurezza dei lavoratori. In particolare, le novelle di cui all’articolo 1, comma 1, lettere da a) a d), sono intese ad escludere la presenza di un agente cancerogeno o mutageno nell’aria, rilevabile entro la zona di respirazione di un lavoratore; si conferma, tuttavia, una fattispecie di deroga già vigente, consistente nell’isolamento delle relative lavorazioni in aree predeterminate, provviste di adeguati segnali di avvertimento e di sicurezza. Le novelle di cui alle successive lettere da e) a l) operano una revisione delle norme in materia di notifica dei lavori comportanti esposizione all’amianto e delle disposizioni sulla sicurezza dei lavoratori addetti a tale attività; tra l’altro, si estendono la procedura di notifica ed alcune norme in materia di sicurezza e di sorveglianza sanitaria anche a fattispecie di esposizioni sporadiche e di debole intensità.
La Presidente relatrice si sofferma quindi sui contenuti dell’Atto Senato n. 1268, notando che l’articolo 1, nelle more dell’attuazione del regolamento di cui al decreto ministeriale n. 101 del 2003, demanda alle regioni e province autonome lo svolgimento di una nuova mappatura delle zone interessate dalla presenza di amianto, prevedendo che i dati raccolti siano inseriti nel Sistema Informativo Territoriale (SIT) e pubblicati sui siti internet delle Amministrazioni competenti. Si stabilisce altresì che la presenza di amianto, in qualunque luogo, sia indicata in maniera chiara e visibile, mediante un’apposita segnaletica, e si riaprono i termini temporali per i benefici pensionistici in favore dei lavoratori esposti per almeno dieci anni all’amianto. L’articolo 4 riconosce in favore dei soggetti che, a qualsiasi titolo, abbiano contratto malattie a causa dell’esposizione all’amianto, il diritto a fruire gratuitamente di forme di monitoraggio sanitario e di servizi sanitari di assistenza specifica, mentre l’articolo 5 estende tale diritto ai cittadini residenti in comuni interessati da grave inquinamento da amianto. L’articolo 6, infine, introduce nel codice penale una circostanza aggravante “comune” per tutti i reati, consistente nella fattispecie di aver commesso il fatto in violazione delle norme in materia di tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro o in materia di impiego dell’amianto.
Il senatore PUGLIA (M5S), premesso un richiamo alla necessità di sanare le anomalie e le ingiustizie create dalla legge Fornero, che ha fortemente penalizzato in sede pensionistica i lavoratori esposti all’amianto, sottolinea la delicatezza e lo stretto nesso con la vita del Paese di tutte e tre le iniziative legislative in esame, che, lungi dal contrastarsi, si completano al contrario vicendevolmente. Auspica perciò che possa pervenirsi all’elaborazione di un testo unificato, e che esso giunga rapidamente alla conclusione dell’iter parlamentare.
Condivide tale opinione il senatore BAROZZINO (Misto-SEL), il quale, evidenziata a sua volta la serietà e la delicatezza della tematica, auspica anch’egli che si pervenga ad un testo ampiamente condiviso. Sottolinea altresì l’opportunità di procedere sul tema a un ciclo di audizioni, sia dei soggetti interessati che di operatori del diritto e di studiosi della materia.
La senatrice D’ADDA (PD) condivide l’auspicio che sul tema si verifichi un’ampia convergenza, a maggior ragione giacché esso si trascina da numerose legislature, senza riuscire a giungere a conclusione. Al riguardo, nota che la problematica presenta aspetti riguardanti la tutela dell’ambiente e il suo risanamento e profili più direttamente attinenti alla tutela delle persone, che andrebbero opportunamente trattati specificatamente, ferma restando la necessità di affrontarli insieme. Concorda altresì sull’esigenza di una forte revisione della legge Fornero, già evidenziata dal senatore Puglia.
Conviene la senatrice FAVERO (PD), suggerendo altresì un coordinamento dei lavori con quelli della Commissione di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, con particolare riguardo al sistema della tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Dopo aver segnalato le competenze regionali in materia, ribadisce la necessità di prestare forte attenzione agli aspetti legati alla prevenzione e di aumentarne il livello. Da ultimo, ricorda le delicate problematiche del territorio della provincia di Ivrea, che sta entrando con numeri elevatissimi nel novero delle aree in cui la contaminazione è avvenuta.
In conclusione, la Presidente relatrice SPILABOTTE (PD) prende atto con soddisfazione del clima dei lavori oggi registrato e concorda con l’opportunità di procedere ad un calendario di audizioni. Al fine di consentire la redazione di un testo all’interno del quale trovino spazio le istanze di tutte le iniziative legislative esaminate congiuntamente, riterrebbe opportuno demandarne la stesura ad un apposito comitato ristretto.
Il seguito dell’esame congiunto è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 15,35.