70° del Patto di Roma: costruire come allora una nuova stagione di unità

Giuseppe Di Vittorio

Giuseppe Di Vittorio

Bruno Buozzi

Bruno Buozzi

Achille Grandi

Achille Grandi

Giuseppe Di Vittorio, Achille Grandi e Oreste Lizzadri

Giuseppe Di Vittorio, Achille Grandi e Oreste Lizzadri

 

 

 

 

 

 

di Antonio Pizzinato

E’ significativo e simbolico che il confronto storico, più che la Celebrazione del 70° del “ Patto di Roma”,  si sia svolto – l’11 Settembre scorso – a Sesto San Giovanni,  l’ ex “città delle fabbriche”, Medaglia d’Oro della Resistenza in particolare per il ruolo svolto dalla classe operaia con gli scioperi del Marzo del 1943/44 e nella lotta di Liberazione. L’iniziativa è stata promossa unitariamente dall’ISEC – Istituto di Storia Contemporanea -, Archivio del Lavoro, BiblioLavoro, per far rivivere l’esperienza del “Patto di Roma” firmato il 9 Giugno 1944 (vedi testo allegato). È l’atto che porta alla costruzione dell’unità sindacale con la fondazione della C.G.I.d.L. , la Confederazione Generale Italiana del Lavoro.  Una confederazione unitaria, generale e “indipendente da tutti i poteri politici”. Questa intesa si raggiunge mentre in tutto il Paese si sviluppa la lotta antifascista e di liberazione, con momenti – senza uguali nel mondo – come gli scioperi del Marzo 1943/44, le battaglie partigiane sulle montagne e nelle città. Al rovesciamento di Mussolini, il 15 Luglio del 1943, segue la nomina del Governo Badoglio, con Ministro dell’Industria e Lavoro Leopoldo Piccardi – Ministro che commissaria le strutture corporative fasciste e nomina Bruno Buozzi commissario del Sindacato dei lavoratori e Mazzini Commissario della Confindustria. Il 2 Settembre 1943 Mazzini firma con Buozzi l’accordo che ripristina, dopo 19 anni, il diritto dei lavoratori ad eleggere le Commissioni Interne, diritto che era stato abolito dai fascisti con il Patto di palazzo Nidoni nell’Ottobre del 1925. Bruno Buozzi, già segretario generale della Fiom prima del fascismo, e tra i principali protagonisti del dialogo unitario, prima che si giunga alla firma del Patto di Roma ed alla costituzione della C.G.I.d.L., viene assassinato dai fascisti. La costruzione e il radicamento della Cgil si realizza progressivamente – a partire dal sud – via via che avanza la liberazione del paese. Riconquistata la Pace, la Libertà, e l’Unità di Italia, le strutture sindacali di categoria operano per conquistare un sistema di diritti dei lavoratori attraverso la definizione di un sistema contrattuale e sociale. In altre parole fanno vivere i valori della Resistenza nei luoghi di lavoro e nel paese traducendoli sul piano sociale in Contratti nazionali di lavoro e accordi Interconfederali. I primi accordi si stipulano nel mese di Maggio del 1945. Da allora sono trascorsi 70 anni con esperienze plurime, dalla rottura dell’unità sindacale del 1948 e la costituzione di tre confederazioni distinte, la divisione e le sconfitte dei lavoratori. Negli anni 60 e 70 , a partire degli scioperi degli elettromeccanici e il famoso Natale di lotta in Piazza Duomo, a Milano, si ricostruisce progressivamente l’unità di azione sindacale sino alla costituzione della Federazione Cgil – Cisl – Uil, le Federazioni Unitarie di Categoria, i Consigli di fabbrica e la partecipazione democratica dei lavoratori. Sono gli anni, anzi decenni, di conquista dei diritti dei lavoratori: orario, ferie, retribuzioni, inquadramento unico, sistemi sociali, previdenza, sanità, Statuto dei Diritti dei Lavoratori, con il quale, finalmente, la Costituzione entra in fabbrica. Nel 1984, con l’accordo separato e il decreto Legge di San Valentino sulla Scala Mobile, si ha nuovamente la rottura dell’unità sindacale, lo scioglimento della federazione Cgil-Cisl-Uil e delle Federazioni unitarie di categoria. Dopo quella rottura passano altri anni e decenni, si registrano sconfitte, arretramenti dei diritti dei lavoratori sia sul piano contrattuale che sociale, si diffonde la precarizzazione dei rapporti di lavoro, tornano e si accentuano le disuguaglianze. La crisi economica ha aggravato questa regressione: la disoccupazione è tra le più elevate e si avvicina al 13%. Un giovane su due è disoccupato. Un lavoratore su due non ha parità di diritti, è escluso dalle politiche di inclusione sociale. Il reddito reale dei lavoratori diminuisce, calano e si riducono i consumi. E’ necessario costruire una nuova stagione unitaria, come si fece durante la lotta di Liberazione, in una realtà profondamente mutata e globalizzata, una nuova stagione di iniziative economiche, sociali e contrattuali per uscire dalla crisi, conquistare parità di diritti ed equità sociale. Per realizzare tali obiettivi, in Italia, in Europa e nel mondo, è necessario, indispensabile, sia operare con unità di azione che avviare percorsi che portino a costruire l’unità sindacale vera e propria. Riflettiamo sull’esperienza che portò al Patto di Roma del 1944 e alla Federazione Cgil-Cisl-Uil per costruire dei percorsi, in un mondo del lavoro, cambiato e frantumato, che aiuti concretamente a costruire realmente l’unità sindacale; un sindacato generale, unitario, democratico e plurale: soggetto contrattuale, sociale e politico, autonomo dalle forze politiche, dalle Istituzioni, e indipendente dalle imprese.

Sesto San Giovanni, 12 Settembre 2014

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