L’ITALIA IMPORTA AMIANTO: INTERROGAZIONE PARLAMENTARE

 

INDIA

Nove Senatori hanno presentato, lo scorso 4 febbraio, un’interrogazione ai Ministri dell’Ambiente e della Salute sulla importazione in Italia dall’India di tonnellate amianto. Come già illustrato su questo sito (qui e qui), l’atto è stato compiuto in violazione della Legge 257 del 1992, la quale fra l’altro vieta l’importazione di amianto in Italia. E’ necessario sviluppare l’iniziativa nei confronti del Governo perchè compia gli atti indispensabili per approvare il piano nazionale amianto, definendo i programmi in ogni regione di bonifica dall’amianto e di tutela della salute. E nel caso specifico, come chiedono i senatori, occorre chiarire chi e come, per quali impieghi, faccia uso della fibra killer definitivamente bandita dal nostro paese, tutt’ora alle prese con la tragedia dei decessi per le patologie collegate e con i problemi di bonifica e smaltimento dell’enorme quantitativo residuo.

Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-03340

Pubblicato il 4 febbraio 2015, nella seduta n. 386

CASSON, PEGORER, D’ADDA, DIRINDIN, FASIOLO, FAVERO, FILIPPI, GRANAIOLA, RICCHIUTI- Ai Ministri dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e della salute. –

Premesso che:

secondo il rapporto ufficiale “Indian Minerals yearbook 2012″, pubblicato a febbraio 2014, il maggiore importatore mondiale di amianto dall’India è l’Italia, Paese dove l’amianto è fuori legge dal 1992. In aggiunta, secondo il rapporto governativo USA “2012 minerals yearbook” tra il 2011 e il 2012 l’Italia ha importato dagli USA 342 manufatti contenenti amianto;

dai dati della rivista “Exports of Asbestos Total (By Countries)” risulta che negli anni 2011-2012 l’Italia ha importato rispettivamente 1.296 tonnellate di amianto per un totale di 2.862 euro a fronte di quanto fatto da Nepal (124 tonnellate per 487.000 euro), Nigeria (38 tonnellate per 148.000 euro), Kenya (28 tonnellate per 144.000 euro), Ghana (15 tonnellate per 138.000 euro), Polinesia francese (quantità imprecisata per 59.000 euro), Camerun (51 tonnellate per 35.000 euro), altri Paesi (quantità imprecisata per 1.000 euro),

si chiede di sapere:

se ai Ministri in indirizzo risulti che ciò corrisponda al vero;

per quali ragioni non siano stati fatti i dovuti controlli e l’amianto non sia stato rinviato al mittente, considerando che la legge n. 257 del 1992 ne vieta l’importazione;

se siano a conoscenza dell’importazione di amianto o di manufatti che lo contengono e in quali quantità, per quali usi e per quali destinatari dall’India, dagli USA e da eventuali altri Paesi;

se siano a conoscenza dell’indagine aperta dal procuratore della Repubblica di Torino, Raffaele Guariniello, in merito;

se non intendano prendere le dovute misure finalizzate ad eliminare l’amianto importato a spese dei suoi importatori e a determinare se, soprattutto nei porti, transitino merci contenenti amianto (che possono contaminare chiunque a qualunque titolo venga a contatto con loro), vigilando affinché simili fatti delittuosi non avvengano più.